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venerdì 29 maggio 2020

Mamme e figli .(presa in rete)

Buongiorno, scrivo qui per vergogna di chiedere al medico o di parlarne con amici e mi scuso se non mi spiego bene. Da quando ho 14-15 anni ho iniziato a provare attrazione sessuale x mia madre. All'inizio non ci pensavo, poi la scoperta di alcune sue foto nuda mi ha eccitato moltissimo e da quel momento ho iniziato a spiarla per vederla nuda e a masturbarmi pensando di fare sesso con lei anche in modi particolari e spesso utilizzando la sua biancheria intima specialmente calze (a volte anche immaginandola che fa sesso con altri). Ho una fidanzata e facciamo petting pesante (siamo ancora vergini) e rapporti orali ma quando sono con lei non penso mai a mia madre che però è la donna che più mi attira anche per alcune sue caratteristiche fisiche. Una sola volta dopo tanti ripensamenti sono stato con una prostituta per via di una forte somiglianza a mia madre chiedendo un rapporto orale e anche di "giocare" a mamma e figlio, e in quella occasione ho effettivamente immaginato che ci fosse lei provando una eccitazione fortissima. Spesso inoltre quando vedo una madre con suo figlio in situazioni normali tipo spesa al supermercato poi a casa mi masturbo immaginando che tornano a casa e fanno sesso tra loro. Tengo a specificare che questi miei pensieri e il desiderio di mia madre non sono mai stati ossessivi, che ho sempre immaginato queste situazioni con ragazzi della mia età o più grandi e che a parte queste fantasie e questi desideri non ho mai avuto pensieri su pratiche sessuali strane, estreme o al di fuori della normalità. Volevo sapere se questa cosa però può portarmi in futuro problemi nel rapporto con la mia ragazza, se può peggiorare, se andrà via da sola o se da parte mia devo forzarmi a non pensarci. Infine se non è proprio necessario preferisco non dire niente a mia madre. Grazie e buongiorno.

giovedì 28 maggio 2020

Guardoni,mamme e sorelle.Di Marco1999

Con mia sorella,non c'é mai stato affetto,o feeling.
Lei, piú vecchia di me,di quasi quindici anni.Quando io sono nato,Lei era gia un adolescente in cerca di pisello e di certo non aveva voglia di badare a un neonato e cambiargli i pannolini.
I miei ,mi hanno avuto per caso,cosi dice mia madre.
Bello sapere che sei il frutto di un errore!
Secondo me,il mio vero padre biologico ,non é il marito di mia madre,se posso usare un'espressione dura.
Non ci assomiglio per nulla e non andiamo d' accordo e nulla ci accomuna .
Assomiglio a mia madre,che ha avuto mia sorella,molto giovane e poi si é sposata con chi l'ha messa incinta.
E secondo me,stessa cosa é capitata con il sottoscritto,ma di sicuro l ha messa incinta un uomo diverso.
Due bottarelle,pure io glie le avrei date a mia madre,anni fa .
Me ne frego dell' incesto.
Una bella mora,magra,grandi tette,belle gambe snelle e un culo da infarto.
Molti papà dei miei amici,ci hanno fatto piú di un pensierino e forse non solo un pensiero.
Mia madre é un tipo di donna,che le lusinghe gli piacciono molto e ama essere al centro dell' attenzione.
Quindi,non mi stupirei che piú di uno se la sia fatta,lodandola .
Anche io se gli  dico:" Mamma sei uno schianto",vedi che ti mostra un sorriso 90 carati e va in giuggiole .
Figurati,con un altro uomo,che succede.
Che mia madre ,abbia cornificato piú volte mio padre ho un sacco di prove.
Due anni fa l'ho vista pure limonare con un tipo ,a poche decine di metri da casa nostra.
Ritornando a casa con lo scooter,ho visto un Audi A4,con dentro due che si baciavano e forse non solo quello.
La donna ha cercato di nascondere il viso,ma ho visto bene che era mia madre.
Sono ritornato indietro,ma la macchina se ne era andata e mia madre,era davanti al portone,di casa
Piú evidente di cosi!
Ho letto poi suoi messaggi che non lasciavano spazio a dubbi e l ho vista in auto,con piú uomini .
Una volta persino sul sellino posteriore di una Suzuki
Adesso,che ha ormai superato di parecchio la mezza età,sembra meno intraprendente,o forse io non la noto piú come prima.
Invece parlando di mia sorella,che ha avuto piú fidanzati che scarpe,é ritornata,con mio grande dispiacere a casa, dopo il divorzio,in attesa di trovare sistemazione.
Una bella rottura di scatole,che rompe i ritmi e impedisce,anche se non per sua volontà,di farmi delle sane scopate,con la mia tipa,in camera mia.
Il pomeriggio,dopo la scuola,la mia raga,veniva sempre da me e una bella botterella ci scappava sempre.
Adesso,che mia sorella,sta con noi,quasi tutto il giorno,mi tocca ammazzarmi di seghe,o elemosinare tra gli amici,o casa  della mia ragazza,quando i suoi escono,spazi disponibili e succede molto raramente.
In motel,non posso portarla,perché Lei é pure minorenne e poi chi li ha questi soldi?
Segue ....

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sabato 16 maggio 2020

Dio esiste .


Silvia Romano


Cara Silvia Romano.
Noi ti chiamiamo con il tuo vero nome.
Quando lo cambierai,legalmente,potrai pretendere di essere chiamata come ti pare.
Questo è un blog leggero.
Parliamo di eros e quanto sexy sei, nella prima foto a sinistra ?
Da sturbo.
Che gambe chilometriche.
Molti,ma anche donne passerebbero ore ad accarezzartele ecc
Invece quanto ammasso informe, sei nell' ultima foto a destra?
Che delitto! Che offesa alla donna e alla bellezza!
Ma si sa, che noi siamo delle porcellone,porcelloni.
Noi,perô siamo anche persone pacifiche,come chiunque ami l'eros e chiediamo che la giustizia ti protegga ancora.
Speriamo che ti mettano una scorta,ma anche che i tuoi familiari,che a nostro parere non ne escono bene,ti tutelino da comportarti in modo  stolto,o da farfallina svolazzante .
Ringraziare i mussulmani e non gli italiani,che hanno pagato la tua liberazione,non é stato bello.
Esiste nella tua famiglia qualcuno che controlli cosa tu faccia?Che ti protegga?
Hai tutti i diritti di cambiare religione e non essere criticata per questo,ma ci sorgono molti dubbi.
Se,non fosse vero,cosa che invece crediamo,che sei stata soggiogata,che hai avuto un lavaggio del cervello,allora vien da pensare che la tua libera scelta,sia stata complice dei terroristi.
Diciamo che l' Onorevole Sgarbi,su questo punto ha mille ragioni.
Ecco,secondo noi,sarebbe meglio chiarire questa cosa.
O sei vittima,come pensiamo,o sei complice e se lo sei,devi pagare secondo giustizia
Se invece sei vittima,anche se ci sei costata gia un patrimonio,devi essere curata.
O una o l altra.
Si faccia chiarezza.
Elena e Company

Gambe


giovedì 14 maggio 2020

Mia moglie

Eccitata assurdamente per l'amica di mi figlia.


Le Mutandine di Anna(foto presa dalla rete)

Solo su un blog come questo,posso raccontare un periodo assurdo della mia vita.
Anonima.

Mia figlia gioca a pallavolo,da quando era piccola, e da sempre la seguo insieme a mio marito,nelle partite e allenamenti.
Le sue compagne le conosco fin da bambine,insieme alle loro madri,alcune diventate mie amiche.
Sono ormai maggiorenni e come da piccole,frequentano ancora casa nostra,dove nel cortile vi é la possibilità di allenarsi,in tutta tranquillità senza recarsi in palestra,che dista diversi chilometri.
Di solito  sono in quattro,compresa mia figlia.
Il solito gruppetto.
Le vedo giocare,molto distrattamente ma all' improvviso,guardando Michela,provo un eccitazione fortissima.
Un desiderio irrefrenabile.
Guardo fuori dalla vetrata e la vedo,con quelle gambe lunghe,affusolate,una t shirt dove i seni belli rotondi,sembrano di marmo.
Avrei voglia di accarezzarla,di baciarla,di toccare il suo sedere e la sua vagina.
Fare all amore con Lei.
Dio mio,ma non sono mai stata lesbica!
Le donne non mi hanno mai attirata.
Che mi succede?
Cerco di darmi un contegno.Sono spaventata di me stessa.
La guardo e ho il respiro affannato.
Quando salta si vede questo corpo atletico bellissimo.
Il cuore mi batte all' impazzata e i seni mi fanno male.
Vado in bagno a rinfrescarmi.Scappo da quella situazione assurda.
Faccio pipi e ...le mia mutandine sono zuppe
Do la colpa al periodo premestruale,dove sono sempre piuttosto agitata.
Ma non per una donna,accidenti!
In piú non é neanche una donna.Ha la stessa età di mia figlia.
E perché solo adesso?
Oggi non c e nulla di strano in Lei.
Gli ultimi anni,con il padre di mia figlia,non sono stati un granche.
Lo facciamo poco,per mia scelta,a essere sincera.
Lui,vorrebbe,ma la passione é scemata.
Sono stata tentata anche di farmi un amante.Piú uomini ci hanno provato,ma poi ho avuto paura.
Con un collega,ho solo limonato un po',ma é finito tutto li,per mia scelta.
Mi masturbo quasi ogni giorno,in bagno,in modo veloce,seduta sul water,prima di andare a dormire.Un po' come fanno gli uomini.
Raramente,se sono sola lo faccio con calma,in camera da letto,guardando qualche sito porno,ma mi piace anche leggere racconti erotici.
Ecco,come ho scoperto questo blog.
Forse,ma é solo un ipotesi,puó essere che guardando questi video,dove vi é anche l' amore saffico,il mio cervello si sia eroticamente attivato,davanti a Michela,al suo viso,al suo corpo.
Michela é sempre stata piu grande delle sue coetanee.
Sia fisicamente che psicologicamente.
Anche a mia figlia non gli e indifferente,ma io l ' ho sempre vista come una ragazzina.
Adesso vorrei invece essere tra le sue gambe e leccare la sua vagina, o forse che Lei me lo facesse.
Che assurdità! Che follia!
Lesbica,quasi pedofila a 39 anni.
Ma no,no.Il cazzo mi piace.
Che dico?
Si,peró ora vorrei solo Lei.Michela.
Veloce,piú veloce.
Ho bisogno di masturbarmi .
Lo faccio .Mi sfioro appena,mentre sono seduta sul water,
Si,Si,Si,Michelaaaaa grido.
Dio mio!
Speriamo che non siano rientrate in casa.
Esco dal bagno e per fortuna giocano ancora.
É sempre li Michela.Bellissima,eccitante,ma ora io sto meglio.
Ho avuto questo interesse morboso,per Michela per alcuni mesi.
Credo,che abbia persino sospettato,quando un giorno ,offrii alle ragazze,come spesso capitava di farsi una doccia.
Rubai le sue slip .
Mi rinchiusi in stanza e assaporai gli odori,profumi anche forti,di quella giovane ragazza.
C era anche urina e mi eccitai ancora di piú.
Venni in un secondo,con le slip sul mio viso e mi asciugai la vagina con il suo indumento.
Riposi il tutto nella  sua borsa.
Era un modo per fare all amore con lei.
Speravo in cuor mio che accorgendosi,facesse la stessa cosa e avevo paura nello stesso tempo.
Il tutto duró meno di cinque minuti.
Quando riposi le slip,erano ancora sotto la doccia.
Incredibile a raccontarlo,ma da quel momento,Michela non mi torno piú in mente.
Non provai per Lei nessuna eccitazione,neanche per altre donne.
Adesso mi masturbo,anche meno.
Strano,non trovate?
Anonima41

se vuoi contattare anonima41
scriviastorie@gmail.com 



Io e mio fratello.

Mi chiamo Angela, ho 21 anni e sono di Roma; sono alta 1.68 circa, capelli corti neri, occhi azzurri, una 3 di seno, ben fatta, insomma. Sono iscritta all’università, 3° anno di lettere e filosofia, mi piace molto leggere e scrivere; sono fidanzata da 2 anni con Fabio, conosciuto all’università e, finora, va tutto per il meglio. 

Ho un fratello più piccolo, Luca, 18 anni, alto 1.80 (chissà dove arriverà), capelli castani un po’ lunghetti, occhi marroni: un bel ragazzo, anche se ancora molto bambino… . Frequenta il 3° liceo classico (è stato bocciato un anno) nella stessa scuola in cui andavo io: per un anno, lui faceva il primo e io il quinto, siamo andati praticamente a scuola insieme (…). 

Io non ho mai avuto problemi a scuola; ho sempre raggiunto con non troppa fatica la media del sette e mi sono diplomata con 83/100. Mio fratello, al contrario, non è una cima: raggiunge sempre a stento la media del 6 e in secondo superiore è stato bocciato. Per questo motivo (e con mia “grande gioia”…), mi tocca spesso dargli ripetizioni private, soprattutto in matematica e latino; ma d’altra parte, sono la sorella più grande e assolvo i miei compiti. 

L’avventura che voglio raccontarvi risale al marzo scorso; Luca avrebbe avuto l’indomani un compito in classe di matematica e, come al solito, a me toccava farlo ripassare. Nonostante i miei aiuti, in matematica non era mai andato oltre il 6 e mezzo (è proprio un caso disperato), anzi, spesso viaggiava sul 4, 4 e mezzo. Quel giorno lo stavo aiutando a fare le disequazioni, quando ad un tratto lui col suo solito sorriso di sfida (è nell’età in cui crede di spaccare il mondo…) mi disse :

- Scommetti che domani al compito in classe prendo almeno 7?- 

- Sì sì, come tutte le altre volte – feci io, avendo già sentito quella frase almeno una decina di volte. 

- Stavolta me lo sento, è la volta buona – mi rispose sempre più convinto. 

- Guarda che se vai bene in matematica io sono contenta, mica te la sto tirando. Il fatto è che se prendi 7 tu mi sa che viene giù la neve! – prendendolo un po’ in giro. 

- Allora facciamo così – disse facendosi serio – se prendo meno di 7 tu non mi devi più aiutare a fare i compiti, se prendo più di 7 mi fai un bocchino!- 

- Ma che stai dicendo!!! Ma ti sei ammattito? (Anche se l’idea di non doverlo più aiutare a fare i compiti era molto allettante…) – 

Lo vidi dagli occhi che affilava le sue armi, le caricava, mirava e sparava. 

- Allora io dico a mamma e papà che tu alle superiori, in gita, ti sei fatta una canna!- 

Mi aveva colpito. 

L’episodio a cui si riferiva risaliva alla gita che avevamo fatto in quinto superiore; una sera girava una canna in camera e io avevo voluto provare, ma niente di più; tanto più che non mi era neanche piaciuto e da allora non ho provato più niente di simile (neanche una sigaretta). La frittata l’aveva fatta una mia amica (deficiente) che un giorno all’uscita di scuola, con mio fratello presente, se ne era uscita con un “Perché non vi ricordate quando ci siamo fatte tutte una canna in gita?!”; io ero trasalita e speravo che Luca non avesse sentito e così avevo pensato fino a quel giorno. Ma non era così: aveva tenuto in serbo questa cartuccia sapendo che avrebbe potuto usarla contro di me in qualsiasi momento. 

- Non è vero – tentai un’estrema difesa 

- E’ vero, lo ha detto Alessandra, la tua amica! – 

Si ricordava anche i particolari. 

- Ho solo provato! Poi basta – ribattei io, anche un po’ stupidamente 

- Allora lo vedi che è vero! Stasera quando tornano glielo dico proprio – 

Io già mi vedevo sul banco degli imputati; sapevo di essere quasi del tutto innocente, ma ero anche convinta che il tarlo del dubbio (“Abbiamo una figlia drogata?”) avrebbe roso le menti dei miei. Forse mi avrebbero controllato, pedinato… . Il mondo mi stava cadendo addosso e io non potevo spostarmi. 

- Sei un bastardo! – cercai di cambiare strategia 

- Ma guarda che se tu accetti la scommessa io sarò una tomba, non uscirà una parola dalla mia bocca! – disse con aria di vittoria 

Aveva raggiunto il suo scopo; non avevo più scelta. Allora cominciai a pensare al dopo; tutto sommato, le probabilità che avesse preso almeno 7 in matematica erano basse, il rischio di perdere, per me, era basso. E poi non avrei dovuto più aiutarlo! All’altra eventualità non volevo neanche pensare… . 

- Va bene, accetto. Ma se prendi meno di 7 giurami che non dovrò più aiutarti – 

- Giuro! Sapevo che avresti accettato, sorellina… - disse sogghignando 

Ci demmo la mano in segno di accordo e me ne andai, non prima di averlo apostrofato duramente (“Stro…!”). 

I giorni seguenti, ero più io che avevo paura della correzione del suo compito, che lui. Lo vedevo tranquillo, spensierato, troppo sicuro di sé. 

Finché un giorno, a cena, se ne uscì con un: 

- Mamma, ti ho detto che oggi la prof ci ha riportato i compiti di matematica? – disse 

Il sangue mi si gelò; era arrivato il momento della verità. La mia vita, pensavo, era davanti a un bivio. Smisi di mangiare, lo stomaco mi si era chiuso. 

Lui tornò dalla camera con il foglio in mano e lo porse a mia madre. Io chiusi gli occhi. 

Tre secondi, i più lunghi della mia vita: poi sentii risuonare la voce di mia madre come il prete che pronuncia l’omelia: 

- SETTE PIU’ !!! – mia madre non credeva ai propri occhi 

Io invece non credevo alle sue parole. La spada di Damocle che pendeva sulla mia testa era caduta. 

Anche mio padre era rimasto sbalordito; avrebbe voluto festeggiare, ma l’unica cosa che disse fu: 

- Adesso vai a ringraziare tua sorella che ti ha aiutato! – senza sapere che io ero tutt’altro che felice 

Luca venne da me e sorridendo, mi diede un bacio sulla guancia. 

Finimmo di cenare (anzi finirono, a me era passata la fame); mia madre e mio padre felici come una Pasqua, Luca ancor di più. 

Quella notte non dormii: pensavo a come, per una stronza di amica, mi ero “rovinata” la vita. Pensavo a quando avrei dovuto scontare la “pena”, alle modalità; volevo non pensarci, ma non ci riuscivo. 

Passarono due, tre giorni; cresceva in me la vana speranza che mio fratello stesse scherzando, oppure si fosse dimenticato; ma non era così. 



Una mattina ero sola in casa. Io avevo lezione all’università il pomeriggio, i miei erano al lavoro, Luca era scuola. Ne approfittai per fare una doccia; almeno la mattina mi sentivo al sicuro. Ma, evidentemente, tutte le mie certezze erano destinate a cadere. 

Ero uscita dalla doccia, quando suonò il campanello. Lasciai perdere, credendo che fosse il solito venditore (la mattina mi era già capitato di averci a che fare). Ma il campanello risuonò. 

Mi diressi verso la porta in accappatoio facendo attenzione a non farmi sentire; guardai dallo spioncino : Luca! 

Il cuore mi si fermò per un momento; caddi in una sorta di trance. 

Mi risvegliarono le parole di Luca che da fuori la porta disse: 

- Angela lo so che ci sei, aprimi! – 

Feci finta di arrivare da un’altra stanza e aprii. 

- Che ci fai tu qui? – dissi non poco turbata 

- Oggi non mi andava di andare a scuola, volevo stare con la mia sorellina – 

- Hai fatto sega?! – lo sgridai 

- Per una volta! E poi ricordati che sono in credito con te – 

In quel momento realizzai. Voleva il premio della scommessa. E visto che erano le 10 di mattina aveva tutto il tempo che voleva; aveva studiato tutto nei minimi particolari, il bastardo! 

- Vedo che ti sei già preparata?!- disse ridendo 

- Preparata per cosa? – risposi vagamente 

- Non fare la scema! – mi rimproverò 

Ero una nave in balia del vento. 

- Dove vuoi farlo? – mi chiese 

Non risposi. 

- Va bene andiamo in camera mia, e sciogliti, sei tesissima, mica devi andare a morire?! – 

A me pareva di sì, che la morte fosse vicina. 

Salimmo in camera. 

- Siediti sul letto, io vado un attimo in bagno – disse 

Eseguivo meccanicamente i suoi ordini. Lo sentii tornare dal bagno. 

- Allora sei pronta? – chiese 

- Sì – risposi ormai rassegnata 

Si sedette sul letto accanto a me. 

- Inginocchiati- mi ordinò 

Mi inginocchiai come di fronte ad un altare con le gambe tremanti. Luca si calò i pantaloni, se li tolse, poi si tolse le mutande. Il suo membro, di dimensioni notevoli, era in piena erezione, di fronte a me. 

- Prendilo – mi disse 

- Non ce la faccio – era più forte di me 

- Devi farcela! – gridò alterato 

Cercai di farmi coraggio, pensai al mio ragazzo; avevo rapporti orali con lui, quindi dovevo essere preparata, ma stavolta era diverso. Comunque, cominciai ad abbassare il viso. Non appena vide il movimento, Luca mi cinse la testa con le mani e mi facilitò. Mancava poco al contatto; finché non aprii la bocca e introdussi quell’arnese pulsante in me. Luca emise subito un gemito di piacere, mentre mi spingeva la testa a sé. Lo avevo inghiottito per metà, sentivo le sue vene battere, la sua carne calda, la sua cappella ingrandirsi; temevo di strozzarmi. Tenevo gli occhi chiusi per alleviare il mio disgusto; poi Luca mi disse: 

- Muovi la lingua, dai! – 

Cominciai a passare la lingua su quel membro che pareva non finire mai di crescere e che oramai mi riempiva la bocca completamente. Luca era in estasi, lo sentivo, doveva essere il suo primo rapporto orale e, forse, il suo primo rapporto in assoluto. 

Aprii gli occhi e mi vidi come quelle attrici dei film porno. Solo che quello che stavo facendo era un i****to! Continuavo a succhiare, quando sentii le mani di Luca abbandonare la mia testa e armeggiare su di lui; realizzai che si stava spogliando nudo. Dopo di che portò le mani sulle mie spalle e cominciò a togliermi l’accappatoio. Io mi fermai immediatamente e lo guardai, lui mi fece cenno di continuare. Ero riuscita a infilarmi le mutandine mentre uscivo dal bagno, ma per il resto, sotto l’accappatoio, ero nuda. Mi dava fastidio il fatto di mostrarmi nuda (o quasi ) davanti a mio fratello, ma mi sottomisi anche a questa tortura. Rimasi in mutande, lui era nudo. Con una mano mi teneva la testa, con l’altra aveva iniziato a palparmi il seno. Sentivo l’eccitazione crescere in lui, mentre io mi stavo abituando alla situazione. Dopotutto, pensai, non c’è niente di male. 

Ad un tratto, mentre continuavo a succhiarglielo, lo sentii tremare, capii che stava per venire. Istintivamente tirai indietro la testa, ma lui con la sua mano me lo impedì. Il mio ragazzo non mi era mai venuto in bocca, sapendo che la cosa mi infastidiva. Per cui cominciai ad avere paura. Finché non sentii la voce di Luca riecheggiare nella stanza: 

- Mamma mia che bello!- 

Uno, due, tre, quattro fiotti di sperma calda mi inondarono la bocca. Rimanemmo così per qualche secondo: Luca esausto con le mani intorno alla mia nuca; io, in ginocchio davanti a lui, con il suo membro in bocca e con lo sperma che mi colava dal labbro inferiore. Lui non so a che stesse pensando, ma sicuramente doveva sentirsi in paradiso; io stavo riflettendo che tutto sommato il sapore dello sperma maschile non era poi così male e che, in ogni caso, potevo sempre sputarlo se non volevo ingoiarlo. Mi rialzai, vidi Luca sdraiato sul letto, esausto. Aveva un sorriso stampato sul viso, ero soddisfatta di averlo fatto felice. 

Andai in bagno per ripulirmi: avevo la bocca sporca di sperma ed era colato anche sulle tette. 

Cominciai a sciacquarmi sulla vasca, quando sentii Luca entrare nel bagno. Mi girai coprendomi il seno con l’asciugamano.

- Mi hai appena fatto un bocchino e ora ti vergogni di farmi vedere le tette? – mi disse 

Sorrisi. 

- Volevo ringraziarti, sei stata fantastica – continuò – non avevo mai provato niente di simile - 

- Grazie, anche tu non sei stato male per essere la prima volta… - lo vidi arrossire un po’ 

Poi ritornando spavaldo. 

- Senti Angela ti posso chiedere un altro favore? – 

- Cosa c’è?- 

- Devo farmi la doccia, la faresti con me? Ti prego, con tutto il cuore – 

- Ho già pagato pegno, non sono obbligata ora! – 

- Ti prego, se lo fai, giuro che per quest’anno non devi più aiutarmi a fare i compiti- 

Sapeva come tentarmi. L’offerta era piuttosto interessante. Pensai che avrei avuto molti più pomeriggi liberi e senza pensare troppo dissi: 

- Va bene, però ricordati che hai promesso!- 

- Sì sì, prometto- 

Luca, ancora nudo, entrò nel box doccia ad aspettarmi. 

- Devo togliermi anche le mutandine? – chiesi ingenuamente 

- Che dici tu? – rispose mentre stava aprendo l’acqua 

Mi spogliai nuda, la farfallina leggermente depilata, ed entrai nella doccia. 

Luca mi vide, trasalì e disse: - Sei stupenda, Fabio è davvero fortunato – 

- Grazie – dissi piena di me 

Poi prese una spugna, la riempì con del doccia-schiuma e cominciò a massaggiarmi la schiena; mi piaceva, devo dire che ci sapeva fare. Continuò a massaggiarmi, le cosce, le gambe, il seno, il ventre, poi passò alla figa. Oramai eravamo senza freni, anch’io sentivo crescere l’eccitazione in me e Luca, forse, lo sentiva. Tant’è che il suo arnese cominciò a tornare duro; me ne accorsi perché mentre mi massaggiava la schiena lo sentii strusciarmi il sedere. 

A quel punto, Luca fece un passo estremo; mi girò di fronte a lui e mi baciò in bocca, le nostre lingue si intrecciarono per una ventina di secondi almeno. Eravamo pazzi l’uno dell’altro, in quel momento non eravamo fratelli; ci guardammo e quello sguardo valse più di mille parole. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo. Poi Luca mi prese in braccio, nudi tutti e due, e mi portò nella camera da letto che trasudava della nostra eccitazione. Mi stese sul letto con cura, poi salì sopra di me e iniziammo a baciarci; era affamato. La sua lingua passava sul mio corpo, mi leccò tutta finché non arrivo al frutto del piacere. Guardò la mia passerina ancora umida di doccia e ci si tuffò a capofitto; iniziò a mordicchiarmi il clitoride e a leccarmi le grandi labbra. Poi infilò la sua lingua con decisione e mi fece sussultare; strinsi le mie gambe intorno alla sua schiena e cominciai a gemere. Mi stava facendo impazzire con la sua lingua, sentivo che non avrei retto a lungo. E infatti dopo l’ennesimo colpo di lingua venni nella sua bocca: Luca ingurgitava famelico. Esausta lo vidi inginocchiarsi sul letto, mi guardò, vidi il suo arnese completamente eretto. 

- Vuoi? – mi disse 

Appoggiai la testa da un lato e gli bastò come risposta. 

Si prese il pene con una mano e lo appoggiò sulla mia fessura. 

Allargai le gambe per facilitarlo e lui, con estrema dolcezza, entrò dentro di me. Mi riavvinghiai a lui, mentre iniziava a pompare. Ogni volta il suo cazzo arrivava più in fondo e la mia eccitazione raggiungeva limiti inimmaginabili. Venni un’altra volta e vedendolo sfiancato gli dissi di fermarsi. 

Lo feci stendere e il suo membro puntava ancora in alto. Mi misi in piedi sul letto con i piedi intorno ai suoi fianchi; poi cominciai a scendere. Gli tenni quell’arnese con una mano e lo introdussi dentro di me; feci più fatica ad introdurlo completamente a causa della posizione, ma riuscii nell’intento. A quel punto cominciai a dimenarmi sopra di lui, prima lentamente, per poi crescere sempre di più; il ritmo divenne forsennato, ci muovevamo in sincronia come due pazzi; io rivenni quasi subito, ma continuai a pompare. 

Ad un tratto vidi il viso di Luca paonazzo; stava per venire anche lui. Lo sentivo pulsare dentro di me, finché non mi venne nella figa e io con lui. Mi stesi sopra di lui completamente e rimanemmo così, abbracciati, per qualche minuto. 

Poi Luca si rialzò. –Grazie – mi disse. Si lavò, si rivestì, e riuscì perché avrebbe dovuto far finta che ritornava da scuola quando sarebbe tornata mia madre. Io mi ricomposi e ripensai a quello che avevamo fatto. 

Per tutta la giornata e nei giorni seguenti temei di essere rimasta incinta; feci il test, negativo. La vita tornò a sorridermi. 

Da quel giorno non ho più avuto rapporti con mio fratello, ma so che sia per me che per lui è stata un’esperienza che non dimenticheremo.

Uno scambio andato male.

Ho letto su questo blog, che peraltro mi sembra molto serio, delle storie di persone che hanno avuto esperienze con scambisti. Bene, vorrei ...