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mercoledì 6 gennaio 2021

Sesso con la propria madre.Storia vera.2

Seguito 
foto estrapolata da internet.

7 Dicembre2020
Al contrario di quello che si legge nei racconti ( ovviamente  m'informo parecchio)sembra che per Lei,sia stato un semplice fatto della vita.
Non da l'idea di pentimento,o turbamento.
Con me, ha lo stesso comportamento di sempre.
Io invece non smetto di vederla come mia amante.
Farci roba insomma.
Inoltre la mia raga,non la vedo più da settimane e non so più se siamo ancora assieme .
Ha cinque anni meno di me e oltre a essere molto carina,a letto ci sà fare.
È minorenne,ma in fatto di esperienza è meglio di molte milf.
Un po' troia,ma fa delle pompe e seghe da infarto.
Meglio dire che faceva.
Penso che l'incesto sia solo una convenzione,forse religiosa.Potrebbe avere delle giustificazioni,se si pensa all'incesto,per procreare,ma certo ne io,ne mia madre vogliamo fare figli.
Abbiamo solo bisogno di fare all'amore.
È strana però questa faccenda.
Non avevo mai notato mia madre,come donna.
Invece ora me lo fa tirare appena parla.
Comunque nemmeno Lei è troppo tranquilla,nei miei confronti.
Anche se l'accarezzo in modo,diciamo profondo non scappa.
Poi,spesso e volentieri si fa trovare in intimo,cosa che prima mai aveva fatto.
Una sera,ha indossato,Lei dice solo per provarlo,un vestitino rosso,corto e aderentissimo e mi ha chiesto cosa ne pensavo.Guarda caso,anche se per poco eravamo solo,lei ed io.
Mi è venuta un erezione istantanea .
Lei, ovviamente se ne è accorta e si è compiaciuta.
Persino quando va in bagno,se possibile lascia la porta aperta,in modo che la vedi.
È una specie di gioco,tra noi due.Entrambi cerchiamo l'occasione .
Purtroppo,mio fratello e  mio padre,sono sempre in casa e non c' è mai l'opportunità.
Ma sono sicuro che se me le gioco bene,la cosa può ripetersi.
L'altra sera,mi sono appoggiato a Lei,da dietro e gli ho messo le mani nei seni e ho premuto il cazzo nel sedere,anche se aveva i jeans.
Mi ha allontanato,ma non subito dicendomi,con calma di non fare il cretino,che era presente mio padre.
Insomma se non ci fosse stato...
Voi che ne pensate?

lunedì 6 luglio 2020

Mai con la propria madre.Storia vera

Non ho mai avuto idee incestuose su mia madre.
Mai,in ventun' anni ho avuto fantasie su di lei.
Neanche per un secondo.
Il nostro rapporto é sempre stato di madre e figlio.


Una madre divorziata,tra l altro una bella donna,all' apparenza senza uomini,ma non mi sono mai interessato di questo.
Solo qualche volta gli ho chiesto,ma senza insistere, del perché non volesse rifarsi una vita,ricevendo in cambio un sorriso e l' allargamento delle braccia,come per dire: Non lo so.


Quello che successo 
mi ha davvero scioccato perché é stato un fatto del tutto inaspettato

Cosi credevo.

Premetto che non siete di fronte al solito raccontino incestuoso,palesemente inventato.


Questo,diciamo sfogo che solo,in un blog erotico,mi sono sentito di confessare é vero.


Stavamo guardando un reality, che a entrambi piaceva,ma la serata era piuttosto noiosa.
Io seduto sul divano e mia mamma sdraiata con i piedi su di me.
Situazione assolutamente banale,successa milioni di volte,senza mai suscitare nessun interesse erotico.


Mia madre ha quasi sempre i piedi freddi e come faccio da sempre li stavo riscaldando.
In verità ero mezzo addormentato e facevo quel gesto,ripetuto milioni di volte,in modo automatico.
Lo ripeto: Non provavo nessuna eccitazione.


Con gli occhi chiusi sento dei mugolii .
Apro gli occhi e vedo mia madre,anche Lei, con lo sguardo rivolto alla tv,una mano sotto la gonna.

Gemeva,mugolava sommessamente.

Io avevo una mano sui suoi piedi e l altra sulla coscia destra completamente scoperta dalla gonna,seppur avvolta nei collant.Uno spettacolo erotico eccitante.

In pratica era seminuda e il sedere era per metà in evidenza.

Accidente un gran bel sedere,tonico,forse ancor piú tonico di quello della mia ragazza.

In piu la gamba slanciata,tesa e leggermente alzata rispetto all' altra
Una situazione che sarebbe stata fantastica se non fosse che quella donna era mia madre.

Il problema era che io ero eccitato al massimo e non ci facevo assolutamente caso.

I mugolii continuavano e non capivo se era cosciente,o dormiva,ma rimane il fatto che incominciai a entrare sotto i collant e gli slip, accarennzando la chiappa,scendendo alla coscia e poi girandolo sull ano e piano toccando il pube,praticamente depilato e questo mi stupî,avendo sempre pensato che non fosse quel tipo di donna.

Non mi ero mai accorto che andasse dall' estetista.Figuriamoci se pensavo a mia madre che si depilasse l' inguine.

Era anche zuppo.
Si  contorceva e il respiro era sempre più affannoso,eccitato.

Rimaneva sempre di fianco,senza mai voltarsi e questo mi fece insospettire che del tutto cosciente non fosse.Le abbassai i collant,spostai le mutandine,piene di umori.Mi abbassai la cerniera dei jeans,mi slacciai il bottone  e le appoggiai il membro,tra le cosce.

Cosciente o no,ormai ero troppo eccitato per fermarmi .Non le ero ancora dentro nella vagina,ma certo il mio membro lo sentiva,tra le gambe,perché gemeva dicendo parole incomprensibili.

A questo punto la penetrai,trovandola completamente bagnata ed entrai come un siluro,feci due tre volte su e giú,ma li,mia madre si alzò di scatto, guardandomi, come se fossi un criminale." sono tua madre, non puoi far certe cose con me" mi grido.

Scappó via,in bagno.Probabilmente l' eccitazione la fece risvegliare del tutto dallo stato di incoscienza e si rese conto dell accaduto.Ecco il perché delle grida.

Ero sconvolto pure io,ma avevo bisogno di venire.Mi masturbai veloce e uscii di casa.

Non sapevo come rientrare e quando trovai il coraggio di farlo,Lei non c era.Seppi che si procurò la pillola del giorno dopo,ma oltre a questo non ho  mai saputo dove andò.

Furono giorni strani,fino a quando Lei decise di affrontare il discorso.
All' inizio fu una strigliata notevole,poi mi disse che Lei era addormentata e io me ne ero approfittato.

Le raccontai come erano andate le cose e che  il seduttore tra i due era Lei.
" Forse cara mamma hai bisogno di sesso,perché non era certo mia intenzione  ,provarci con te.Sei tu che ti stavi masturbando mentre dormivo." le dissi
" e il tutto é durato parecchio.Come fai a dirmi che me ne sono approfittato?," aggiunsi

Furono parole che la colpirono profondamente e mi guardó dicendomi" e adesso?"

In quei giorni di silenzio,dove entrambi evitavamo per quanto possibile di  vederci,pensai all' accaduto e dovetti convenire che era una brutta situazione.Il punto era,che io mi ero eccitato,non perché era mia madre,ma semplicemente perché avevo visto un corpo femminile eccitante.Anzi,il pensiero che quel corpo fosse di mia madre mi dava molto fastidio.

Volevo proseguire,comunque.

Inoltre mi sembrava evidente che fosse Lei ad aver iniziato.Di certo c' era una cosa chiara: Mia madre,o no,ma io volevo finire il lavoro,con Lei,se mi spiego?

" Adesso il casino l' abbiamo fatto.Inutile girarci attorno.Non era certo mia intenzione che succedesse questo.Non ho mai avuto idee perverse su  te,ma é successo ed io vorrei andare a fondo e finire." le risposi

Mi guardó come se fossi un pazzo.

" mi sono eccitato da morire,con te e continuo pensarci.Ho voglia di farlo.Finire,diciamo il lavoro.Non mi eccito perché sei mia madre,anzi quel pensiero li , mi da tremendamente fastidio,ma perché sei donna e io voglio godere con te.Ti desidero come donna, non come madre"continuai.

" Hai iniziato te,ricordatelo.Sono entrato in te e ora voglio far all' amore con te"Concludiamo e poi non ne parliamo piú.Rimarrà un segreto nostro,che negheremo pure a noi stessi.Pensaci.Ti desidero e tu desideri me" Era,ovviamente una gran bugia.Se fosse successo,non sarebbe stato solo una volta.Quale uomo avendo a disposizione una donna,se la porta a letto una volta sola? 

Si sedette sfinita.Prese la testa tra le mani e balbettó qualcosa che non compresi.Si mise a piangere.Mi avvicinai,ma mi respinse.Me ne andai in camera mia

Due ore dopo,mi chiamo ancora sotto e mi chiese: " e cate?" Caterina era la mia ragazza e il fatto che mi chiedesse di Lei voleva solo dire che aveva preso in considerazione la cosa.

" cate,come papà,come chiunque altro,compreso con chi esci tu,non saprà mai nulla" le risposi.

"non ho nessuno" disse con occhi abbassati.

" forse era meglio che l' avevi,non credi? comunque hai me adesso" risposi.

" ecco quando succederà,non trattarmi come tuo figlio e io faró lo stesso con te.ti chiameró Laura" dissi.

Mi  avvicinai,le misi una mano sulle gambe,poi piú su,ma poi con gesto gentile se ne andó,lasciandomi li eccitato.

Era mia.non c era dubbio.

La sentii uscire di casa e io,incredibilmente,ma eccitato me ne approfittai,non so il perché per aprire il suo cassetto,del comodino della camera sua,dove trovai,nemmeno tanto nascosto un bel vibratore in gel ( la cosa mi sorprese da paura) e lingerie audace.

Controllai la cronologia del tablet e vidi dei siti porno,varie chat e dulcis in fundo,articoli seri,ma anche racconti sull incesto.

Insomma non era come credevo mia madre,ma mi chiedevo,se quegli articoli e racconti sull' incesto erano prima,o dopo l' accaduto,perché se fosse stato prima,voleva dire che era stato tutto pianificato .

Vuoi vedere che mia madre é una gran troia e non me ne sono mai accorto?mi chiesi,mentre mi sparavo una sega.

Il giorno dopo,a cena ci fu un bel cambiamento in mia madre,che anzi io chiamavo Laura.La trovai in cucina,praticamente in mutande,con solo un pareo trasparente che le copriva quasi nulla e in reggitette.

Mai mia madre,se non al mare l' avevo mai vista cosi.

Erezione immediata.

Mi avvicinai.La presi dal di dietro.Si lasció toccare i seni,senza dire nulla,ma quando feci per fargli sentire il membro,tra le natiche mi fermó,senza nessuna agitazione e senza dire nulla.

I giorni seguenti furono sullo stessa falsariga.In casa era sempre poco vestita,diciamo eccitante.In slip,spesso,o gonne corte,o in collant .Insomma avevo sempre il cazzo in tiro e si lasciava  toccare,anche nei genitali e piu volte le avevo messo le dita nella figa,ma appena tiravo fuori il membro,Lei scappava.

Cosí una Domenica pomeriggio,dove lei era con un vestito che lasciava poco all immaginazione e dopo averla toccata in tutte le parti e dopo che al dunque Lei era scappata,come al solito,feci  una piazzata mica da ridere e le gridai:" Ma che cazzo di gioco stai giocando?Mi vuoi far impazzire? Ti piace far soffrire gli uomini? Questo a te piace?Da giorni ti vesti come una puttana.Me lo fai diventare duro ,ti  fai toccare e poi scappi sempre.Adesso basta!Piantala! "le dissi,andandomene nella mia stanza ,chiudendomi a chiave,a spararmi una sega.

Non feci in tempo a far nulla.Bussó alla porta e dopo averle aperto,mi disse:" Dai andiamo di la,che piú comodo.Aspettami nel letto"

Sentii la doccia,ancora prima far pipí e arrivó nel letto,non prima di avermi fatto chiudere le tapparelle e portato al buio la stanza.Ci baciammo per un bel pó.Le toccai i seni,che erano durissimi.Cercai di leccarle la figa,ma non mi lasció." No.Questa volta no" disse.

Allora presi coraggio,le bloccai le mani e glie lo infilai nella vagina,che era bagnatissima.Venne prima Lei e successivamente,anche se non voleva,o faceva finta di non volerlo,la riempii.

Lo rifacemmo,ma con piú calma altre volte nello stesso pomeriggio e ci ritovammo sera e dormimmo nello stesso letto.

Da quel momento e per esattamente 17 mesi,mia madre diventó la mia amante.Persino l' ano ,dopo molte insistenze mi concesse,anche se non subito.

Avevo a disposizione una donna,24 ore su 24 per fare all' amore.Lei era sempre disponibile.

Fu un periodo davvero eccitante.

Io stavo diventando molto perverso e con Lei guardavo siti porno,che spesso sceglieva Lei.Gli interessavano quelli fra donne e quelli con uomini di colore.Entravamo anche  in videochat e ci facevamo vedere in cam,con altre coppia.

Con una coppia in particolare,confessammo di essere madre e figlio e loro furono presi da eccitazione smisurata,chiedendoci persino di incontrarli.

Non se ne fece nulla.

Le facevo indossare lingerie eccitante,solo per il gusto di vederla.

Le chiedevo di masturbarsi davanti a me e Lei lo faceva,senza grande sforzo.

Non ci fu una giornata,in diciassette mesi che non scopammo.Ogni mio desiderio anche perverso,veniva esaudito e non certo controvoglia.Le chiedevo di mettere vestiti sexy.Una volta le chiesi di mettersi in short bianchi e lo fece andandoli a comprare.Altre volte indossava autoreggenti,girando cosi per casa.

Mi piaceva anche vederla nuda.Pranzare con Lei nuda,o con il seno scoperto e mi accontentava.

Uscimmo anche a cena,insieme,con Lei vestita quasi da puttana e lungo il viaggio,in macchina era sesso di continuo,con Lei che mi toccava,o si masturbava.

Era eccitante vederla desiderata da altri uomini.

Quando mi "girava "la scopavo e comunque se per caso,non lo facevo io,Lei mi cercava .

Sembra incredibile,ma Laura non vedeva solo me.Me ne accorsi,mentre facevo all' amore che aveva un bel succhiotto su una natica." Da quanti ti fai scopare,oltre a me?" le chiesi.

Si mise a piangere e la faccenda fini li,ma capii,anzi ebbi la conferma,che avevo sempre avuto un idea errata di mia madre.

Come faceva a trovare il tempo ,per farsi sbattere rimane ancora un mistero,peró ci riusciva.

Quello che in quel momento contava,per me era che potevo disporre come e quando volevo di una bella donna,che non mi negava mai nulla.

Insomma perfetto,all apparenza.

Un giorno peró ritornai in me e dovetti trarre un resoconto della mia vita,che stava andando a rotoli.

Caterina,aveva mangiato la foglia e un giorno al telefono mi disse chiaramente che il rapporto tra me e mia madre era malsano.

Avevo quasi  perso la mia ragazza,che probabilmente aveva intuito la faccenda.I miei amici non li vedevo piú.Ero indietro con gli esami,ma in particolare non avevo píú mia madre e il rispetto per essa e quella tenerezza fantastica che le mamme esercitano sui propri figli.

Presi coscienza della situazione e mi rivolsi a un psicologo,che successivamente chiamó pure mia madre.Io mi sottoposi a una terapia,psicologica,mentre mia madre,prende tutt' ora anche dei farmaci,che le diminuiscano la libido.

Forse mia madre era una ninfomane ed io non l ' avevo mai capito.

Me ne andai di casa,su consiglio del medico,trovandomi un appartamento,in affitto insieme alla mia ragazza,che con fatica avevo riconquistato,pagandolo con un lavoro par time,tra l ' altro vicino all' università e con la fermata della metro sotto casa.

Dall ultima volta con cui ho fatto sesso con mia madre é passato quasi un anno.A Settembre 2019 sarà giustamente un anno.

Non ho piú desiderio di Lei e quei momenti non li ricordo con piacere.

Solo pensarci di farlo ancora con Lei,mi fa ribrezzo .

La mia mamna peró l ho persa.

Se fosse possibile ,vorrei cancellare tutto.

Questo racconto,meglio dire resoconto l ho scritto su consiglio del mio psicologo ed é tutto vero,anzi molti particolari sono stati tralasciati,talmente sono intimi.

Dylandog94






giovedì 14 maggio 2020

Io e mio fratello.

Mi chiamo Angela, ho 21 anni e sono di Roma; sono alta 1.68 circa, capelli corti neri, occhi azzurri, una 3 di seno, ben fatta, insomma. Sono iscritta all’università, 3° anno di lettere e filosofia, mi piace molto leggere e scrivere; sono fidanzata da 2 anni con Fabio, conosciuto all’università e, finora, va tutto per il meglio. 

Ho un fratello più piccolo, Luca, 18 anni, alto 1.80 (chissà dove arriverà), capelli castani un po’ lunghetti, occhi marroni: un bel ragazzo, anche se ancora molto bambino… . Frequenta il 3° liceo classico (è stato bocciato un anno) nella stessa scuola in cui andavo io: per un anno, lui faceva il primo e io il quinto, siamo andati praticamente a scuola insieme (…). 

Io non ho mai avuto problemi a scuola; ho sempre raggiunto con non troppa fatica la media del sette e mi sono diplomata con 83/100. Mio fratello, al contrario, non è una cima: raggiunge sempre a stento la media del 6 e in secondo superiore è stato bocciato. Per questo motivo (e con mia “grande gioia”…), mi tocca spesso dargli ripetizioni private, soprattutto in matematica e latino; ma d’altra parte, sono la sorella più grande e assolvo i miei compiti. 

L’avventura che voglio raccontarvi risale al marzo scorso; Luca avrebbe avuto l’indomani un compito in classe di matematica e, come al solito, a me toccava farlo ripassare. Nonostante i miei aiuti, in matematica non era mai andato oltre il 6 e mezzo (è proprio un caso disperato), anzi, spesso viaggiava sul 4, 4 e mezzo. Quel giorno lo stavo aiutando a fare le disequazioni, quando ad un tratto lui col suo solito sorriso di sfida (è nell’età in cui crede di spaccare il mondo…) mi disse :

- Scommetti che domani al compito in classe prendo almeno 7?- 

- Sì sì, come tutte le altre volte – feci io, avendo già sentito quella frase almeno una decina di volte. 

- Stavolta me lo sento, è la volta buona – mi rispose sempre più convinto. 

- Guarda che se vai bene in matematica io sono contenta, mica te la sto tirando. Il fatto è che se prendi 7 tu mi sa che viene giù la neve! – prendendolo un po’ in giro. 

- Allora facciamo così – disse facendosi serio – se prendo meno di 7 tu non mi devi più aiutare a fare i compiti, se prendo più di 7 mi fai un bocchino!- 

- Ma che stai dicendo!!! Ma ti sei ammattito? (Anche se l’idea di non doverlo più aiutare a fare i compiti era molto allettante…) – 

Lo vidi dagli occhi che affilava le sue armi, le caricava, mirava e sparava. 

- Allora io dico a mamma e papà che tu alle superiori, in gita, ti sei fatta una canna!- 

Mi aveva colpito. 

L’episodio a cui si riferiva risaliva alla gita che avevamo fatto in quinto superiore; una sera girava una canna in camera e io avevo voluto provare, ma niente di più; tanto più che non mi era neanche piaciuto e da allora non ho provato più niente di simile (neanche una sigaretta). La frittata l’aveva fatta una mia amica (deficiente) che un giorno all’uscita di scuola, con mio fratello presente, se ne era uscita con un “Perché non vi ricordate quando ci siamo fatte tutte una canna in gita?!”; io ero trasalita e speravo che Luca non avesse sentito e così avevo pensato fino a quel giorno. Ma non era così: aveva tenuto in serbo questa cartuccia sapendo che avrebbe potuto usarla contro di me in qualsiasi momento. 

- Non è vero – tentai un’estrema difesa 

- E’ vero, lo ha detto Alessandra, la tua amica! – 

Si ricordava anche i particolari. 

- Ho solo provato! Poi basta – ribattei io, anche un po’ stupidamente 

- Allora lo vedi che è vero! Stasera quando tornano glielo dico proprio – 

Io già mi vedevo sul banco degli imputati; sapevo di essere quasi del tutto innocente, ma ero anche convinta che il tarlo del dubbio (“Abbiamo una figlia drogata?”) avrebbe roso le menti dei miei. Forse mi avrebbero controllato, pedinato… . Il mondo mi stava cadendo addosso e io non potevo spostarmi. 

- Sei un bastardo! – cercai di cambiare strategia 

- Ma guarda che se tu accetti la scommessa io sarò una tomba, non uscirà una parola dalla mia bocca! – disse con aria di vittoria 

Aveva raggiunto il suo scopo; non avevo più scelta. Allora cominciai a pensare al dopo; tutto sommato, le probabilità che avesse preso almeno 7 in matematica erano basse, il rischio di perdere, per me, era basso. E poi non avrei dovuto più aiutarlo! All’altra eventualità non volevo neanche pensare… . 

- Va bene, accetto. Ma se prendi meno di 7 giurami che non dovrò più aiutarti – 

- Giuro! Sapevo che avresti accettato, sorellina… - disse sogghignando 

Ci demmo la mano in segno di accordo e me ne andai, non prima di averlo apostrofato duramente (“Stro…!”). 

I giorni seguenti, ero più io che avevo paura della correzione del suo compito, che lui. Lo vedevo tranquillo, spensierato, troppo sicuro di sé. 

Finché un giorno, a cena, se ne uscì con un: 

- Mamma, ti ho detto che oggi la prof ci ha riportato i compiti di matematica? – disse 

Il sangue mi si gelò; era arrivato il momento della verità. La mia vita, pensavo, era davanti a un bivio. Smisi di mangiare, lo stomaco mi si era chiuso. 

Lui tornò dalla camera con il foglio in mano e lo porse a mia madre. Io chiusi gli occhi. 

Tre secondi, i più lunghi della mia vita: poi sentii risuonare la voce di mia madre come il prete che pronuncia l’omelia: 

- SETTE PIU’ !!! – mia madre non credeva ai propri occhi 

Io invece non credevo alle sue parole. La spada di Damocle che pendeva sulla mia testa era caduta. 

Anche mio padre era rimasto sbalordito; avrebbe voluto festeggiare, ma l’unica cosa che disse fu: 

- Adesso vai a ringraziare tua sorella che ti ha aiutato! – senza sapere che io ero tutt’altro che felice 

Luca venne da me e sorridendo, mi diede un bacio sulla guancia. 

Finimmo di cenare (anzi finirono, a me era passata la fame); mia madre e mio padre felici come una Pasqua, Luca ancor di più. 

Quella notte non dormii: pensavo a come, per una stronza di amica, mi ero “rovinata” la vita. Pensavo a quando avrei dovuto scontare la “pena”, alle modalità; volevo non pensarci, ma non ci riuscivo. 

Passarono due, tre giorni; cresceva in me la vana speranza che mio fratello stesse scherzando, oppure si fosse dimenticato; ma non era così. 



Una mattina ero sola in casa. Io avevo lezione all’università il pomeriggio, i miei erano al lavoro, Luca era scuola. Ne approfittai per fare una doccia; almeno la mattina mi sentivo al sicuro. Ma, evidentemente, tutte le mie certezze erano destinate a cadere. 

Ero uscita dalla doccia, quando suonò il campanello. Lasciai perdere, credendo che fosse il solito venditore (la mattina mi era già capitato di averci a che fare). Ma il campanello risuonò. 

Mi diressi verso la porta in accappatoio facendo attenzione a non farmi sentire; guardai dallo spioncino : Luca! 

Il cuore mi si fermò per un momento; caddi in una sorta di trance. 

Mi risvegliarono le parole di Luca che da fuori la porta disse: 

- Angela lo so che ci sei, aprimi! – 

Feci finta di arrivare da un’altra stanza e aprii. 

- Che ci fai tu qui? – dissi non poco turbata 

- Oggi non mi andava di andare a scuola, volevo stare con la mia sorellina – 

- Hai fatto sega?! – lo sgridai 

- Per una volta! E poi ricordati che sono in credito con te – 

In quel momento realizzai. Voleva il premio della scommessa. E visto che erano le 10 di mattina aveva tutto il tempo che voleva; aveva studiato tutto nei minimi particolari, il bastardo! 

- Vedo che ti sei già preparata?!- disse ridendo 

- Preparata per cosa? – risposi vagamente 

- Non fare la scema! – mi rimproverò 

Ero una nave in balia del vento. 

- Dove vuoi farlo? – mi chiese 

Non risposi. 

- Va bene andiamo in camera mia, e sciogliti, sei tesissima, mica devi andare a morire?! – 

A me pareva di sì, che la morte fosse vicina. 

Salimmo in camera. 

- Siediti sul letto, io vado un attimo in bagno – disse 

Eseguivo meccanicamente i suoi ordini. Lo sentii tornare dal bagno. 

- Allora sei pronta? – chiese 

- Sì – risposi ormai rassegnata 

Si sedette sul letto accanto a me. 

- Inginocchiati- mi ordinò 

Mi inginocchiai come di fronte ad un altare con le gambe tremanti. Luca si calò i pantaloni, se li tolse, poi si tolse le mutande. Il suo membro, di dimensioni notevoli, era in piena erezione, di fronte a me. 

- Prendilo – mi disse 

- Non ce la faccio – era più forte di me 

- Devi farcela! – gridò alterato 

Cercai di farmi coraggio, pensai al mio ragazzo; avevo rapporti orali con lui, quindi dovevo essere preparata, ma stavolta era diverso. Comunque, cominciai ad abbassare il viso. Non appena vide il movimento, Luca mi cinse la testa con le mani e mi facilitò. Mancava poco al contatto; finché non aprii la bocca e introdussi quell’arnese pulsante in me. Luca emise subito un gemito di piacere, mentre mi spingeva la testa a sé. Lo avevo inghiottito per metà, sentivo le sue vene battere, la sua carne calda, la sua cappella ingrandirsi; temevo di strozzarmi. Tenevo gli occhi chiusi per alleviare il mio disgusto; poi Luca mi disse: 

- Muovi la lingua, dai! – 

Cominciai a passare la lingua su quel membro che pareva non finire mai di crescere e che oramai mi riempiva la bocca completamente. Luca era in estasi, lo sentivo, doveva essere il suo primo rapporto orale e, forse, il suo primo rapporto in assoluto. 

Aprii gli occhi e mi vidi come quelle attrici dei film porno. Solo che quello che stavo facendo era un i****to! Continuavo a succhiare, quando sentii le mani di Luca abbandonare la mia testa e armeggiare su di lui; realizzai che si stava spogliando nudo. Dopo di che portò le mani sulle mie spalle e cominciò a togliermi l’accappatoio. Io mi fermai immediatamente e lo guardai, lui mi fece cenno di continuare. Ero riuscita a infilarmi le mutandine mentre uscivo dal bagno, ma per il resto, sotto l’accappatoio, ero nuda. Mi dava fastidio il fatto di mostrarmi nuda (o quasi ) davanti a mio fratello, ma mi sottomisi anche a questa tortura. Rimasi in mutande, lui era nudo. Con una mano mi teneva la testa, con l’altra aveva iniziato a palparmi il seno. Sentivo l’eccitazione crescere in lui, mentre io mi stavo abituando alla situazione. Dopotutto, pensai, non c’è niente di male. 

Ad un tratto, mentre continuavo a succhiarglielo, lo sentii tremare, capii che stava per venire. Istintivamente tirai indietro la testa, ma lui con la sua mano me lo impedì. Il mio ragazzo non mi era mai venuto in bocca, sapendo che la cosa mi infastidiva. Per cui cominciai ad avere paura. Finché non sentii la voce di Luca riecheggiare nella stanza: 

- Mamma mia che bello!- 

Uno, due, tre, quattro fiotti di sperma calda mi inondarono la bocca. Rimanemmo così per qualche secondo: Luca esausto con le mani intorno alla mia nuca; io, in ginocchio davanti a lui, con il suo membro in bocca e con lo sperma che mi colava dal labbro inferiore. Lui non so a che stesse pensando, ma sicuramente doveva sentirsi in paradiso; io stavo riflettendo che tutto sommato il sapore dello sperma maschile non era poi così male e che, in ogni caso, potevo sempre sputarlo se non volevo ingoiarlo. Mi rialzai, vidi Luca sdraiato sul letto, esausto. Aveva un sorriso stampato sul viso, ero soddisfatta di averlo fatto felice. 

Andai in bagno per ripulirmi: avevo la bocca sporca di sperma ed era colato anche sulle tette. 

Cominciai a sciacquarmi sulla vasca, quando sentii Luca entrare nel bagno. Mi girai coprendomi il seno con l’asciugamano.

- Mi hai appena fatto un bocchino e ora ti vergogni di farmi vedere le tette? – mi disse 

Sorrisi. 

- Volevo ringraziarti, sei stata fantastica – continuò – non avevo mai provato niente di simile - 

- Grazie, anche tu non sei stato male per essere la prima volta… - lo vidi arrossire un po’ 

Poi ritornando spavaldo. 

- Senti Angela ti posso chiedere un altro favore? – 

- Cosa c’è?- 

- Devo farmi la doccia, la faresti con me? Ti prego, con tutto il cuore – 

- Ho già pagato pegno, non sono obbligata ora! – 

- Ti prego, se lo fai, giuro che per quest’anno non devi più aiutarmi a fare i compiti- 

Sapeva come tentarmi. L’offerta era piuttosto interessante. Pensai che avrei avuto molti più pomeriggi liberi e senza pensare troppo dissi: 

- Va bene, però ricordati che hai promesso!- 

- Sì sì, prometto- 

Luca, ancora nudo, entrò nel box doccia ad aspettarmi. 

- Devo togliermi anche le mutandine? – chiesi ingenuamente 

- Che dici tu? – rispose mentre stava aprendo l’acqua 

Mi spogliai nuda, la farfallina leggermente depilata, ed entrai nella doccia. 

Luca mi vide, trasalì e disse: - Sei stupenda, Fabio è davvero fortunato – 

- Grazie – dissi piena di me 

Poi prese una spugna, la riempì con del doccia-schiuma e cominciò a massaggiarmi la schiena; mi piaceva, devo dire che ci sapeva fare. Continuò a massaggiarmi, le cosce, le gambe, il seno, il ventre, poi passò alla figa. Oramai eravamo senza freni, anch’io sentivo crescere l’eccitazione in me e Luca, forse, lo sentiva. Tant’è che il suo arnese cominciò a tornare duro; me ne accorsi perché mentre mi massaggiava la schiena lo sentii strusciarmi il sedere. 

A quel punto, Luca fece un passo estremo; mi girò di fronte a lui e mi baciò in bocca, le nostre lingue si intrecciarono per una ventina di secondi almeno. Eravamo pazzi l’uno dell’altro, in quel momento non eravamo fratelli; ci guardammo e quello sguardo valse più di mille parole. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo. Poi Luca mi prese in braccio, nudi tutti e due, e mi portò nella camera da letto che trasudava della nostra eccitazione. Mi stese sul letto con cura, poi salì sopra di me e iniziammo a baciarci; era affamato. La sua lingua passava sul mio corpo, mi leccò tutta finché non arrivo al frutto del piacere. Guardò la mia passerina ancora umida di doccia e ci si tuffò a capofitto; iniziò a mordicchiarmi il clitoride e a leccarmi le grandi labbra. Poi infilò la sua lingua con decisione e mi fece sussultare; strinsi le mie gambe intorno alla sua schiena e cominciai a gemere. Mi stava facendo impazzire con la sua lingua, sentivo che non avrei retto a lungo. E infatti dopo l’ennesimo colpo di lingua venni nella sua bocca: Luca ingurgitava famelico. Esausta lo vidi inginocchiarsi sul letto, mi guardò, vidi il suo arnese completamente eretto. 

- Vuoi? – mi disse 

Appoggiai la testa da un lato e gli bastò come risposta. 

Si prese il pene con una mano e lo appoggiò sulla mia fessura. 

Allargai le gambe per facilitarlo e lui, con estrema dolcezza, entrò dentro di me. Mi riavvinghiai a lui, mentre iniziava a pompare. Ogni volta il suo cazzo arrivava più in fondo e la mia eccitazione raggiungeva limiti inimmaginabili. Venni un’altra volta e vedendolo sfiancato gli dissi di fermarsi. 

Lo feci stendere e il suo membro puntava ancora in alto. Mi misi in piedi sul letto con i piedi intorno ai suoi fianchi; poi cominciai a scendere. Gli tenni quell’arnese con una mano e lo introdussi dentro di me; feci più fatica ad introdurlo completamente a causa della posizione, ma riuscii nell’intento. A quel punto cominciai a dimenarmi sopra di lui, prima lentamente, per poi crescere sempre di più; il ritmo divenne forsennato, ci muovevamo in sincronia come due pazzi; io rivenni quasi subito, ma continuai a pompare. 

Ad un tratto vidi il viso di Luca paonazzo; stava per venire anche lui. Lo sentivo pulsare dentro di me, finché non mi venne nella figa e io con lui. Mi stesi sopra di lui completamente e rimanemmo così, abbracciati, per qualche minuto. 

Poi Luca si rialzò. –Grazie – mi disse. Si lavò, si rivestì, e riuscì perché avrebbe dovuto far finta che ritornava da scuola quando sarebbe tornata mia madre. Io mi ricomposi e ripensai a quello che avevamo fatto. 

Per tutta la giornata e nei giorni seguenti temei di essere rimasta incinta; feci il test, negativo. La vita tornò a sorridermi. 

Da quel giorno non ho più avuto rapporti con mio fratello, ma so che sia per me che per lui è stata un’esperienza che non dimenticheremo.

lunedì 13 gennaio 2020

Ho visto giusto?Puro caso?


[foto presa in rete]

Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di 21 anni,di Roma .Vivo con mia madre e mi sono sempre sentito fortemente attratto da lei fin da quando ero bambino.

Per me questo non è mai stato un problema, l’ho sempre considerato un sogno bellissimo,ma assolutamente irrealizzabile.Ē sempre stata una donna molto riservata e non si parla mai di sesso.

Non che sia un tabù, ma semplicemente non è un argomento di discussione. 

Come ho detto in precedenza,questo per me,non  è mai stato un problema, sono sempre riuscito a tener separati fantasie edipiche  e realtà,fino a poco tempo fa.

É successo che siamo stati,come tutti gli anni,invitati a a casa di mio zio,al mare e ci ha alloggiato in una camera ,con due letti singoli. L’idea di dormire con mia madre,anche se era gia successo,mi eccitava,ma senza farmi troppe fantasie.

Durante  la notte ho iniziato a masturbarmi, facendo molta attenzione a non svegliarla,ma con lo sguardo rivolto a lei,che essendo estate avanzata ,dormiva quasi scoperta,come il sottoscritto,del resto.

Per essere chiaro,lei dormiva con il lenzuolo che copriva i piedi,che ha sempre freddi,cosi  almeno dice,boxer da donna e una tshirt azzurra e bianca,senza reggiseno..Nulla di provocatorio,ma essendo di fianco,con lo sguardo rivolto alla finestra,si vedeva benissimo il sedere,mentre io essendo sicuro,o cosi credevo,che lei dormisse,mi ero tirato fuori il pisello eccitato  e mi segavo sognando,ovviamente di entrare in quel bel sedere.

Ad un certo punto,incredibilmente mia madre si abbassa le mutandine,sotto i glutei e per un bel po' io mi vedo il suo sedere completamente scoperto.

Mi sono masturbato furiosamente e sono stato piú volte tentato di toccarlo  ma poi ...la paura. Avevo il suo sedere a una trentina,forse meno di cm dal mio membro e completamente scoperto,anche con l' orifizio in bella evidenza.

Questa cosa é durata molti minuti e sicuramente ho fatto un po' di rumore,mentre mi masturbavo,ma mia madre ha il sonno pesante.

Poi,di scatto si é alzó e  si mise a sedere sul letto,trovandomi con l' uccello in mano,ed io raggelai ,ma non disse nulla,nonostante che i suoi occhi fossero puntati li, sul cazzo del figlio e anzi fece un movimento assolutamente strano,che mi lasció ulteriormente sbigottito:

Fece scorrere in avanti il bacino, allargando le gambe, in maniera a dir poco innaturale,diciamo oscena,che é meglio ,tanto che,nonostante la penombra della stanza riuscivo a vedergli tutta la vagina ,poi si sdraió e rimase con una gamba in su e senza far nulla,mi guardó,o almeno sembrava a masturbarmi.

Non faceva nulla.Era praticamente nuda,con la tshirt tirata su  e i boxer,o come si chiamano,alla caviglia di una sola gamba e mi fissava.
Sembrava un sogno erotico,ma non lo era.

Io,insensatamente ,non so per quale motivo,ho continuato a segarmi,senza venire e a un certo punto,senza dire niente, si alzó e andó in bagno,lasciando come il suo solito la porta aperta,così non riuscii a spiarla,dalla serratura,o sentirla.

Sinceramente non l'ho sentita masturbarsi.

In bagno c'é  stata una ventina  di minuti.

Al ritorno senza dire nulla riprese  a dormire in un secondo.

 Devo dire che quell’episodio, che oltretutto è rimasto assolutamente isolato, ha suscitato in me forti emozioni e ha aumentato a dismisura la mia attrazione per lei. Avrei voluto dirle qualcosa, parlarne  ma non ne ho avuto il coraggio. Mi vergogno troppo, e poi non ho la certezza che l’abbia fatto apposta.

Ho ipotizzato due possibili scenari:

Il piú intrigante e che mi fa andare fuori di testa é che mia madre si sia accorta di quello che facevo e complice anche la notte,si sia eccitata,volendosi mostrare a un uomo,che per un momento non lo riteneva suo figlio.Insomma mi vedeva come un maschio qualsiasi.Poi,ritornando in se,o almeno in parte,si sia ritirata in bagno,per masturbarsi,il che giustificherebbe la permanenza.

Si masturba pochissimo,ma lo fa.

Il secondo scenario,é che lei dormiva a occhi aperti.Di me,non si sia assolutamente accorta.Quello che io ho interpretato come erotismo erano  pose naturali, solo coincidenti,ma non legate a quello che io facevo.I boxer erano per puro caso, scesi.Si era seduta a cosce aperte,per puro caso,guardandomi per puro caso,che mi masturbavo,ma in realtà sognava e in bagno, sia andata,per motivi fisiologici,magari addormentandosi  sulla tazza. É l' ipotesi piú deludente,ma questa volta,forse anche la meno probabile.Insomma,una bella serie di" puro caso"se fosse vero.

Il problema é che non riesco più a gestire la situazione.Quello che per me è sempre stato un sogno bellissimo ma irrealizzabile,all’improvviso è diventato una possibilità.É stata la prima volta che l' ho vista essere donna e non solo mamma e mi ha fatto perdere la testa.

Non  ce la faccio più a tenermi tutto dentro e non so più che fare,perché se,come spero,ma pure credo é la prima ipotesi,quella vera,beh la prossima volta che capita l' occasione, io ci entro in quel sedere,o per lo meno lo accarezzo.

E se poi,lei si rivolta e non ci sta? Come farei recuperare,se mai fosse possibile?

E se invece ci stasse e iniziasse un incesto,come potrei gestire,una madre amante?

Ma anche lasciare cadere la cosa,non é facile,se non impossibile.

Vorrei tanto poter avere qualche consiglio,un parere da donne,magari( e sarebbe un miracolo) ,che abbiano avuto esperienze simili e non da uomini.

Ultima cosa:

Non é una storia,un racconto erotico,ma un fatto vero e non ho sognato.


Genturione1998

giovedì 26 dicembre 2019

Mia sorella e io.

IO E MIA SORELLA CLAUDIA


Per chi non mi conosce faccio una prefazione, sono una persona molto diretta e molto sincera, questa che vi sto per raccontare è la vera storia tra me e mia sorella. Accetto ogni forma di commento, ma se siete moralisti e non tollerate l'incesto io vi chiedo di non esprimere commenti. Grazie.
Claudia, una donna oggi di 49 anni, 5 anni più grande di me, bella ora come venticinque anni fa, quando è iniziata la nostra storia d'amore. Come tutte le storie all'inizio non è stata facile anche perchè all'epoca io ero un ragazzo timido, introverso e lei una meraviglia per gli occhi di chiunque, alta 175 cm un corpo perfetto per i canoni di bellezza di quelle che venivano definite maggiorate, seno grosso quinta di misura, sedere non sproporzionato, le misure 102 63 96 non una top model dallo standar perfetto ma per un ragazzo impacciato come lo ero io erano il massimo. Già da qualche anno, ammiravo segretamente e in modo furtivo le bellezze di mia sorella, spiarla dal buco della serratura quando si faceva la doccia in vasca, o quando si cambiava in camera provocavano in me i primi turbamenti e le prime erezioni, con conseguenti frequenti masturbazioni sia diurne che notturne, si sa che i ragazzi a quell'età hanno vigore fisico e tanta voglia di esagerare con le "smanettate", dai quindici ai diciannove anni mi sono limitato a spiare mia sorella che man mano crescevo diventava sempre più disinibita ed erano frequenti le volte che potevo ammirarla in topless girare per casa, sempre quando eravamo soli. In un giorno che ricordo come se fosse ieri, era inverno, il 12 gennaio, i nostri genitori erano via per lavoro, io a casa con la febbricola da mancanza di voglia di andare all'università lei a casa dal lavoro perchè aveva lasciato il suo per cercare nuovi sbocchi. verso le 9.30 vedo passare Claudia completamente nuda che va verso il bagno, la porta della mia camera era aperta, e lei per arrivare in bagno doveva attraversare il corridoio che dalla sua camera passava anche alla mia. La visione di quella dea dalle forme giunoniche perfette mi fece impazzire, ebbi un'erezione e subito cercai di placare la voglia con una delle solite seghe, ma anche dopo essere venuto non riuscii a mettere a posto l'arnese che svettava più di prima. Decisi di andare a spiare mia sorella e farmi una doppietta per vedere se riuscivo a calmare i miei spiriti più esagerati, li mi accorsi che la porta del bagno era aperta, intravedevo lei che si stava facendo la doccia, per un attimo i nostri sguardi si incrociarono, mi nascosi subito preso da un moto di vergogna, ma la voglia di vederla nella sua bellezza era così tanta che non me ne andai, anzi mi feci più audace fino a spingermi ad entrare millantando di non aver sentito che lei era in bagno. Quando entrai lei non ebbe nessuna reazione, anzi sorrise e continuò a lavarsi spregiudicata come non mai, mostrandomi quel boschetto curato e nero che mi faceva tanto impazzire. io mi scusai e le dissi che sarei uscito, ma ero ritroso e si vedeva, lei disse solo una frase che cambiò tutto il nostro rapporto, " ti ci sono voluti quattro anni per entrare e ora che siamo così vicini te ne vuoi andare?" in lei vidi lo sguardo di una ragazza che aveva paura di perdere la persona più cara al mondo, non sò cosa mi prese, Forse le sue parole, forse la gran voglia di abbracciarla, chiusi la porta dietro di me come per dirle che non me ne sarei mai andato, entrai in vasca anche se avevo ancora in dosso maglietta e intimo e le diedi un abbraccio stretto. lei si perse in questo abbraccio e si abbandonò fino a quando non ci baciammo come due innamorati, descrivere quella sensazione è come un misto tra furia selvaggia di due lingue che si incontrano e la fusione unica di una bocca con un sapore unico quale solo l'amore fraterno può dare.
Tra noi due ormai si era passati a uno stato più elevato e nessuno si era minimamente posto il problema di un incesto o di cosa potesse derivare da questo gesto. Non so quanto durò quell'abbraccio e quel bacio ma rimanemmo in quella posizione per un po', poi la voglia e l'istinto sessuale presero il sopravvento e incominciai a baciarla ovunque, le accarezzai il suo splendido seno e le mie labbra raggiunsero i suoi capezzoli succhiandoli con un'avidità infinita, lessi negli occhi di mia sorella il dolore che probabilmente un affannato e sgraziato ragazzo impacciato le provocava, ma lei non fece nulla anzi agevolava questa situazione stringendo il suo petto contro la mia faccia. La presi in braccio e portai fuori dalla vasca, sempre attaccati l'un l'altra ci dirigemmo verso camera mia dove con un abilità e una malizia che non sapevo di avere, la misi sul letto, lei era presa come da una favola e non disse nulla, mi guardava, io le salii sopra e il mio cazzo drittissimo era vicino alla sua bocca, Apri la bocca e dolcemente iniziò a passare la lingua sul glande che si gonfiò ancora di più di quanto era prima, io ero bloccato dal piacere di quelle labbra che iniziavano a far scomparire il mio pene. Preso dall'eccitazione spinsi in bocca tutto il mio arnese, lei ebbe un conato di vomito, ritrassi subito e mi scusai, sentii solo Claudia che mi disse: "non ho mai preso uno così grosso porta pazienza, ma non toglierlo ti prego! " quelle parole mi fecero l'effetto di un orgasmo e come appoggiai di nuovo il membro sulle sue labbra venni in modo smisurato come mai mi era capitato. Claudia sorrise e iniziò a pulirsi dallo sperma, prima gli occhi poi la bocca, e man mano lo toglieva se lo infilava tutto in bocca, poi quando ebbe finito prese il mio cazzo e se lo mise in bocca e lo leccò, mi guardò e mi disse che non ne avrebbe mai perso una goccia e chea aveva un sapore buonissimo. Restai ancora a guardarla col bastone diritto, la baciai, le accarezzi le tette e scesi fino a far scorrere la mia mano sulla sua natura ricca di un soffice pelo nero, indugiai con le dita ad accarezzarla fino a quando lei mi prese la mano e con una violenza che mai mi sarei aspettata da lei, si infilò due dita delle mie nel suo grembo. Come sentii scivolare le dita dentro era qualcosa che mi fece impazzire, e non fui l'unico. Iniziai a muovere le mani in modo disordinato e il suo ventre assecondava i miei movimenti, mi prese la testa e incominciò a baciarmi e poi mi sussurrò la frase più bella. " voglio fare l'amore, prendimi", io non sapevo neanche da dove si partiva ma la cosa stava procedendo in modo naturale, (l'esperienza di giornali e racconti erano serviti) entrai in lei un po' a fatica, perchè anche se lei era ben lubrificata dai suoi umori il mio arnese misurava 18 cm di circonferenza e più di 20 in lunghezza, Lei non si arrese e dopo aver emesso un gridolino di dolore fece seguire uno più forte di piacere, iniziammo a muoverci all'unisono, lei ebbe subito un orgasmo intenso, lo sentivo da come si contraevano le pareti della sua femminilità più intima, io resistetti qualche minuto di più, ma poco dopo venni copiosamente dentro di lei. Sfiniti ma con una soddisfazione piena ci adagiammo sul letto, le chiesi se lei prendeva la pillola e se non avevo fatto qualche disastro, mi confortò dicendomi che da un paio di anni prendeva dei contraccettivi. averla tra le mie braccia mi rendeva orgoglioso, io la ritenevo la ragazza più bella che conoscevo, ero anche molto geloso e l'idea che qualcun'altro potesse averla mi rendeva cupo e triste, lei se ne accorse e mi chiese come mai mi ero rattristato, provai a spiegarle questa cosa e mi stupì nuovamente quando mi disse di essere innamorata di me già da qualche tempo e di non aver mai fatto nulla solo perchè era inibita dalla morale di quella parola che definisce un rapporto non normale. Solo allora mi si aprirono gli occhi e capì perchè una ragazza come lei, bellissima e intelligente non aveva ancora un ragazzo. L'abbracciai forte e le feci una promessa che dura ancora oggi è che per lei io ci sarei sempre stato. Mi risposte che lei per me era pronta a tutto, e che sarebbe diventata quello che volevo io. Passarono dei mesi prima che compresi pienamente quella affermazione. Infatti in una delle nostre scappattelle in auto, lontano da sguardi indiscreti, mentre stavamo facendo sesso in auto lei mi chiese una cosa che mi lasciò basito ma che mi piacque davvero tanto: " Prendimi con la forza, sbattimi come se fossi una troia di perifieria" queste parole dette dalla persona che amavo e che per me fino ad allora era sinonimo di grazia e leggiadria mi lasciarno dapprima in uno stato confusionale e poi solo quando lei insistette ancora mi eccitarono a tal punto che non ci vidi più e inizai a prendere le sue tette tra le mani e le strizzai, e poi ancora, si vedevano contorcersi nelle mie mani e lei provava piacere, allora passai ala figa che con una mano tormentavo infilando prima due dita, poi tre, la strinsi fino a schiacciare il suo bottoncino sotto il mio palmo, lei ebbe un orgasmo così inenso che non volle liberarsi della mia mano e con le sue mi aiutava a stringerla ancora più forte. Persi ogni controllo e inibiizione, lei anche ci lasciamo andare e i miei baci divennero morsi sui seni e sul collo, le sue grida di piacere si amplificarono ad ogni morso, quando iniziò a dirmi " scopami sono la tua troia" io non esitai a trattarla come voleva e la trafissi senza alcun riguardo, Le piacque da impazzire e andammo avanti così per più di un ora. Sfiniti ci sdraiammo sui sedili della nostra punto, lei ancora nuda e grondante di sperma, io con i pantaloni calati e ansimante come se avessi corso per la maratona. Si girò verso di me, mi baciò e mi disse che era stato bellissimo, e che d'ora in poi lo voleva fare sempre con quella foga, in quel modo intenso. Mi disse che lei sarebbe stata sempre a mia disposizione, ma che dovevo prometterle una cosa. La richiesta mi eccitò a tal punto da procurarmi un'ulteriore erezione evidente: mi chiese se poteva diventare la mia schiava sessuale e che avrei potuto trattarla da troia in qualsiasi momento della giornata, Ero visibilmente eccitato e intanto che le stringevo nuovamente le tette le mi disse, strizzale, mordile fanne quello che vuoi, sono tue come sono tua io. Avemmo uno dei rapporti più intensi fatti di sculacciate sulle tette, morsi sulla pancia e sul clitoride, sberle sul culo mentre la prendevo da dietro, lei si lasciò fare tutto e si abbandonò completamente nelle mie mani. Alla fine eravamo sconvolti ma appagati, ci dirigemmo verso un locale per sistemarci un pò prima di rientrare a casa, lei andò in bagno, la seguii e mi venne in mente di possederla li, nel bagno delle signore dell'Autogrill, la buttai dentro in quell'armadio con un cesso, non ci vedevo più le strappai le mutande e il reggiseno dopo averle abbassato il vestito, la presi da dietro e lei iniziò a dirmi di si, le bloccai la bocca per non farla urlare ma la la foga era così tanta che lei si mise a tremare dal piacere, dopo un po che la possedevo da dietro la girai la feci sedere sul wc e le misi il cazzo in bocca, tutto, premendo con forza la sua faccia contro di me, non mi riconoscevo più ma la voglia di fare queste cose era talmente forte che non riuscivo a fermarmi, lei mi assecodava e quando cercavo di togliere il cazzo dalla sua bocca, lei lo riprendeva afferrandomi da dietro e spingendo il mio culo contro di lei. Le venni praticamente in gola, le lacrime scendevano dai suoi occhi, il trucco sfatto, ma lei mi sorrise felice come non l'avevo mai vista prima, mi chiese se ero rimasto contento e le dissi che per me era tutto un sogno. uscii da quel bagno, mi diressi a quello degi uomini e mi risistemai. Ci trovammo di fuori pochi minuti dopo, lei era bellissima, sotto il vestito si vedeva che non aveva intimo, le enormi tette si muovevano accarezzate solo dal cotone del vestitino che contro sfregando contro il capezzolo ne procuravano l'induriemento, mi avvicinai a lei e mentre stavamo uscendo, seguendo il percorso obbligato le dissi nell'orecchio di alzarsi il vestito e farmi vedere prima il culo e poi la figa, lo fece senza nemmeno batter ciglio, solo quando le dissi che poteva abbassarlo lo fece, L'eccitamento era talmente tanto in noi che eravamo totalmente incuranti della videocamera di sorveglianza. O Forse era quello il bello che ci attraeva.
Entrammo in macchina, erano le 17 e dovevamo rientrare a casa, in auto le ordinai di abbassarsi il vestito e di far vedere le tette, lo fece subito, rimanemmo qualche secondo nel piazzale prima di partire e lei non si alzò il vestito fino a quando non fummo in autostrada e le ordinai di farlo. Ero così eccitato che dissi ad alta voce: ho voglia di un pompino, ma non era nemmeno un ordine nei suoi confronti, lei si buttò a capo fitto e me lo prese in bocca ringraziandomi di quanto facevo per lei. Venni in bocca e lei mi ripuli con la lingua. eravamo a casa, i nostri genitori ci attendevano per cena, entrammo in casa come se niente di tutto questo fosse accaduto, ma io sentivo che lei era mia, che potevo possederla in ogni modo e quando lo volevo io.

domenica 24 novembre 2019

Ho visto il pene di mio papà

  • HO VISTO IL PENE DI PAPA’
    Racconto di fantasia

    Sono Erika, piacere. ho 18anni e scrivo dalla provincia di Ferrara. Frequento il 4° anno di liceo classico e sono di colore. Le mie origini sono del Ciad ma vivo in Italia con i miei genitori da quando avevo 5 mesi. Sono alta 1,68, ho una 4° di seno,corporatura media, sono di colore come ho già detto e ho labbra carnose che trucco sempre in modo direi esperto (e non lo dico per vantarmi). Le mie passioni sono: lettura, vestiti e specialmente trucchi, lucidalabbra, rimmel ecc ecc.
    Scrivo perché ho vissuto pochissimi giorni fa un’esperienza a dir poco incestuosa in famiglia. Sotto metto la mia email così se qualcuno/a che ha simili esperienze vorrà parlarne lo farò con piacere. Solo preciso subito che non mi debbano contattare stronzi o volgari.
    Ciò che racconto mi è successo il poco tempo fa.
    (premetto: metto le parole che ci sono state tra me e la persona in questione con cui ho praticato l’incesto, sono passati pochi giorni e mi ricordo ancora tutto, anche i discorsi, alla perfezione. Può sembrare una cosa finta lo so, giudicate voi poi)
    Pochi giorni fa, appunto la data che ho riportato su, dovevo andare alla festa di 19anni di una mia amica di classe. Il pomeriggio stesso ero stata con le mie amiche del cuore a fare compere per il centro di Ferrara, per Corso della Giovecca, via della Concia, via Cairoli e così via. Abbiamo speso l’ira di Dio come si dice in gergo ma alla fin fine le abbiamo comprato un peluche e dei vestiti, il tutto per un grande ammontare di Euro che non dico. Finite le spese ci siamo mangiate una pizza e poi siamo ritornate a casa che erano le 18 perché mamma mi doveva fare i capelli perché poi lei sarebbe andata via al ballo come tutte le sere. Per le 20 ero gia pronta con i capelli, pronta anche con la doccia che è stata la prima cosa che feci appena tornata dalle compere e quindi presi a truccarmi. Che ve lo dico a fare? Il trucco è la mia passione e per tre quarti d’ora stetti in bagno davanti allo specchio con mascara e così via ed infine ciò che amo di più: il mio stupendo lucidalabbra che io passo un’infinità di volte. Di solito e non dico cavolate lo passo 10 volte ogni volta che me lo metto e lo metto 5 volte al giorno. Sarò una pazza? Non so,le mie amiche dicono di si. Forse ne metto così tanto perché mi sento brutta per il fatto che sono in carne e punto su l’unica bellezza che ho che sono le labbra,
    Adv
    e diciamo anche i seni dai. Comunque sia dopo truccata mi misi a sedere sulla tazza per sistemarmi meglio le scarpe quando entrò mio padre F. ( non dico il nome per motivi di privacy ) che ha 50anni
    “amore hai finito? Mi devo lavare” mi disse entrando in bagno
    “si papà solo che devo prendere delle cose nella scatola, un momento che mi finisco di allacciare le scarpe,prendo quelle cose e vado che tra mezz’ora passano le altre”
    “dabbene dai voltati allora che io devo andare via così almeno mi faccio la doccia” noi abbiamo il separè nella doccia
    “ma non puoi aspettare?”
    “ho fretta amore”
    “ufff vabbè “ Mi voltai quindi e lui entrò in vasca. Io mi attardai visto che faccio sempre “a botte” con le mie scarpe e con le altre paio di scarpe nere che ho. Fatto sta che dopo 10 minuti ancora ero là e mio padre finì di farsi la doccia. Vidi la sua mano sporgere e prendere l’accappatoio e poi uscire dalla vasca. Lo guardai,era tutto coperto e quindi non mi preoccupai minimamente.
    “ancora lì amore?”
    “si papà lo sai come sono con le scarpe”
    “prendimi stellina il borotalco e il profumo sopra di te”abbiamo una mensola immensa dove uno ci si perde piena di profumi
    “papà fallo te dai che qua io se no non finisco più,lo sai che voglio la perfezione”
    “la perfezione amore non esiste”
    “dai su sempre con questa morale!!!” ogni tanto mi secco e sbotto così dopo che si asciugò per bene venne lui verso di me. E ora inizia il tutto: il bagno è molto piccolo così quando lui si avvicinò per prendere il profumo che è in alto sopra di dov’ero io il tutto assunse una posa imbarazzante che vi dico: io ero semi schiacciata al muro e lui con il suo pube quasi sulla mia faccia. Inutile dire che ero imbarazzata infatti gli dicevo
    “oi dai su papà muoviti che qua non sto nelle posizioni più comode” dissi anche ridendo e lui sempre ridendo
    “è che tua madre lo sai che mette tutto ciò che è mio fuori ordine…un momento che ho fatto” ed è stato proprio in quel momento che l’asciugamano visto i movimenti che faceva scivolò e cadde e matematicamente vidi il suo pene davanti al viso. Rimasi di stucco, anche per la situazione ma soprattutto perché non mi aspettavo lo avesse immenso, come lo ha. Lo aveva penzoloni perché era moscio sì ma lo ha immenso. Avevo il pene di mio padre davanti alla mia faccia
    “papà…ti…ti è caduto l’asciugamano sbrigati”
    “un momento amore…che cavolo qua non riesco a trovarlo”
    “papà muoviti dai che qua…papà cavolo ho il tuo coso davanti alla faccia”
    “amore sono tuo padre non devi vergognarti” non so come fare i toni a scrivere ma ero molto imbarazzata
    “papà io…Dio mio papà dai!!!”
    “amore,calmati dai” solo che io non ce la facevo. La posizione era scomodissima, l’imbarazzo totale e il suo pene stava anche prendendo forma. La situazione raccontata così fa ridere ed è irreale ma è successa.
    “Papà il tuo coso si sta gonfiando togliti dai” non mi aspettai però quello che poi disse
    “fallo sgonfiare te tesoro…io qua ho da fare” rimasi di stucco, non sapete quanto. Rimasi allibita . Volevo come scappare ma non ce la facevo. L’imbarazzo era tanto e il pene di mio padre prendeva sempre più forma. Stava divenendo grande ed era davvero enorme. Avere il pene del proprio padre davanti è molto imbarazzante
    “papà che…che dici scusa?”
    “amore io non so cosa farci se tua madre mi toglie la roba”
    ”si ma…”
    ”dai su tesoro non ti lamentare sempre” poi ad una certa non ce la feci più,un po’ per togliermi dall’imbarazzo,un po’ perché comunque il suo pene era troppo enorme decisi di agire quando mi disse “ma come mai ti trucchi le labbra sempre vistosamente? Mi sa tanto che non dovrei farti andare a quella festa stasera,non è che mi fidi molto di te” pensando che comunque non mi ci avrebbe mandata e ci tenevo,poi l’imbarazzo della posizione ecc presi,con non poco imbarazzo il suo pene in mano e di colpo lo misi in bocca chiudendo gli occhi. Sentii mio padre che mi disse:
    ”amore che…fai ?”ma con poca convinzione. Io non risposi, sempre con gli occhi chiusi conciai ad andare avanti e dietro lentamente facendogli un pompino. Mi batteva il cuore a tremila visto che stavo facendo ciò a mio padre. Avevo la testa poggiata alle mattonelle della parete e cercavo di farlo come meglio potevo alternando scatti di veemenza a dolcezza. Aprivo ogni tanto gli occhi ma poi li richiudevo. Sentivo mio padre che ansimava ma era calmo , io imbarazzata ma continuavo a farglielo però aumentando e di molto il ritmo. Si staccò un poco da me ma non tanto per far si che mollai la presa con la bocca. Aumentai il movimento…
    “amore…” sentii mio padre dire. Cercavo di spingermi più in giù che potessi ma lo ha troppo grande. Quando aprivo gli occhi vedevo un po’ di lucidalabbra sul suo pene che si era appiccicato. Stavo lasciando la bava come le lumache e ad un certo punto mi accorsi che dalla mia bocca colava la mia saliva talmente stavo andando veloce ma continuai lo stesso. Mio padre con una mano mi accarezzava il viso. Ogni tanto alternavo leccatine sull’asta e poi riprendevo a fargli il pompino finchè lui proprio non uscì dalla mia bocca. Lo guardai, era visibilmente preso…allora mi alzai e mi chiese
    “dove vai amore?”
    “tra poco devo andare e…”ero un po’ scossa per l’imbarazzo”…mi devo sistemare di nuovo papà”
    “mi lasci così amore?” glie lo presi in mano e cominciai a masturbarlo in maniera direi molto forte. Avevo gli occhi puntati solo sul suo pene e il tutto era lucido e pieno di saliva fatto sta che in tutta la stanza si sentivano i rumori incessanti e forti del mio masturbarlo violentemente. Alla fine però si irrigidì subito e mi venne un po’ il panico sapendo che stava venendo e così fu: venne in modo direi copioso a dir poco . Venne nella vasca e appena eruttò si strinse a me con il braccio tracollo. Alla fine di tutto stando anche attenti a non sporcarmi i vestiti ci abbracciamo. Tenevo con una mano il suo pene per non farlo appoggiare ai vestiti
    “scusami amore”mi chiese mio padre
    “papà non preoccuparti…non è successo niente”
    ”si amore è successo e lo sai anche te” vedendo che colava il suo pene per dimostrargli che non era successo nulla,per non farlo cioè sentire in colpa perché io ero imbarazzata abbassai la testa,restando sempre in piedi e lo presi nuovamente in bocca asciugando tutto il suo pene. Lui ovviamente ebbe più spasmi quando mi chinai a baciarglielo nuovamente. Ora più che pompino facevo immense e durature leccate. Il tutto però venne interrotto dalla citofonata delle mie amiche. Papà infatti scappò in camera sua e io in fretta e furia mi affacciai al balcone e dissi loro che sarei scesa subito e ricominciai sistemarmi per andare alla festa.

sabato 23 novembre 2019

Desiderio incestuoso.storia vera


Desidero mia madre

Il mio Segreto

Ecco il mio segreto:
Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di 30 anni a vivo con mia madre e mi sono sempre sentito fortemente attratto da lei fin da quando ero bambino.
Per me questo non è mai stato un problema, l’ho sempre considerato un sogno bellissimo ma assolutamente irrealizzabile. Mia madre è sempre stato una donna molto riservata ed in casa mia non si parla mai di $e$$0, non che sia un tabù, ma semplicemente non è un argomento di discussione. Penso sempre a lei sia mentre mi m@$turb0 sia quando faccio $e$$0 con qualche ragazza e mi eccita tantissimo. Come ho detto questo per me non è mai stato un problema, sono sempre riuscito a tener separati fantasia e realtà, almeno fino a poco tempo fa.
Mesi fa siamo stati invitati a casa dei miei zii che ci hanno alloggiato nella stessa camera (letti separati). L’idea di dormire nella stessa stanza con lei mi eccit@v@ tantissimo e durante la notte ho iniziato a m@sturb@rmi facendo molta attenzione a non svegliarla. Ad un certo punto mia madre si mette a sedere sul letto facendo un movimento assolutamente strano che mi lascia sbigottito. Fa scorrere in avanti il bacino facendosi salire la camicia da notte fino sui fianchi e, nel farlo, allarga le gambe in maniera a dir poco innaturale, tanto che nonostante la penombra della stanza riuscivo a vederle praticamente tutto. Dopo, senza dire niente, si alza e va in bagno. Devo dire che quell’episodio, che oltretutto è rimasto un episodio assolutamente isolato, ha suscitato in me forti emozioni e ha aumentato a dismisura la mia attrazione per lei. Avrei voluto dirle qualcosa, parlarne con lei, ma non ne ho avuto il coraggio. Mi vergogno troppo, e poi non ho la certezza che l’abbia fatto apposta, anche se l’idea che abbia capito quello che stavo facendo e che mi abbia concesso di poterla guardare mi fa impazzire.
Il problema è che questa è una situazione che non riesco più a gestire con la serenità con cui l’ho sempre gestita e non so più che fare. Quello che per me è sempre stato un sogno bellissimo ma irrealizzabile (ed avevo accettato che fosse così) all’improvviso è diventato un sogno se non realizzabile perlomeno reale. E stata la prima volta che ho visto mia madre fare la donna (spero che capiate cosa intendo) e la cosa devo ammettere che mi ha fatto perdere la testa.
Scusatemi il mio sfogo ma non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e non so più che fare. Vorrei tanto poter avere qualche consiglio da qualcuno che capisce come mi sento .

archeotipo@gmail.com

Uno scambio andato male.

Ho letto su questo blog, che peraltro mi sembra molto serio, delle storie di persone che hanno avuto esperienze con scambisti. Bene, vorrei ...